DISCRIMINAZIONE PER ETA’ ? ADESSO BASTA !
Un nuovo servizio di ATDAL Over 40 per promuovere le pari opportunità nell’accesso al lavoro
Chi invia all’Associazione i propri dati personali dichiara di aver letto e compreso l’informativa sulla privacy
Volevate candidarvi per una posizione di lavoro o per un concorso pubblico, ma l’annuncio o il bando conteneva limiti di età ? La nostra Associazione, iscritta al n. 361 del Registro UNAR degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni, mette a disposizione di tutti un nuovo strumento finalizzato a promuovere le pari opportunità nell’accesso al lavoro.
Scarica il modulo per la segnalazione ad ATDAL Over 40
Saranno prese in considerazione anche discriminazioni basate su fattori diversi dall’età (come ad esempio il genere maschile o femminile, la disabilità o l’etnia di appartenenza).
Clicca qui per visualizzare un annuncio modificato il 26 giugno 2024
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Clicca qui per visualizzare un annuncio modificato il 27 marzo 2019
Clicca qui e qui per visualizzare due annunci modificati il 29 agosto 2018
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Clicca qui per visualizzare un annuncio modificato l’11 aprile 2018
Clicca qui per visualizzare un annuncio modificato il 27 marzo 2018
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Clicca qui per visualizzare un annuncio rimosso il 22 dicembre 2017
Clicca qui per visualizzare un avviso di selezione modificato il 4.8.2017
Clicca qui per visualizzare un annuncio rimosso il 6.8.2016
Clicca qui per visualizzare un avviso di selezione modificato il 6.4.2016
Clicca qui per visualizzare un annuncio cancellato il 28.9.2015
Avvertenze importanti – da leggere prima della compilazione:
Il modulo:
- può essere utilizzato soltanto per segnalazioni di SINGOLI atti o fatti, e NON per situazioni complesse o protratte nel tempo;
- contiene i dati necessari ad ATDAL Over 40 per valutare se una determinata situazione (ad es. un annuncio per ricerca di personale pubblicato su internet, diffuso via mail oppure sulla stampa, un bando di concorso, una dichiarazione verbale o scritta, un comportamento oppure un’omissione ecc.) costituisca una violazione delle norme sulle pari opportunità nell’accesso al lavoro;
- non comporta alcun obbligo o responsabilità per ATDAL Over 40;
- potrà essere utilizzato da ATDAL Over 40 per la segnalazione dei fatti ivi descritti all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità) e/o ad altre competenti autorità ovvero a professionisti (ad es. avvocati, consulenti);;
- al di fuori dei casi previsti al punto 4, non verrà comunicato a soggetti estranei ad ATDAL Over 40, e sarà archiviato ed utilizzato da ATDAL Over 40 in forma aggregata per fini statistici, di ricerca e di studio delle discriminazioni sul lavoro.
L’idea di offrire questo servizio nasce dalla partecipazione di ATDAL Over 40 ad un corso di formazione organizzato nel 2015 dall’UNAR, condotto da Paolo Ferrari da Passano, responsabile del Contact Center UNAR e coordinatore del gruppo per la gestione delle segnalazioni di atti di discriminazione, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Gerardina Santosuosso e ad altri professionisti. Abbiamo approfondito la discriminazione razziale, religiosa, per identità di genere, orientamento sessuale, istituzionale, per disabilità, nei mass-media, web e social networks e soprattutto la discriminazione per età.
Quante volte leggendo annunci di lavoro incontriamo limiti d’età per lavori che potremmo svolgere, e avvertiamo un senso di disagio e rabbia perché ci sentiamo esclusi a priori pur avendo competenze e professionalità acquisite negli anni ? La discriminazione è una realtà quotidiana, ognuno di noi almeno una volta ne è stato vittima ma possiamo COMBATTERLA.
Una conferma recente è stata data proprio dalla Corte d’Appello di Milano – Sezione Lavoro, che con sentenza n. 579 del 20 maggio 2016 – ribaltando la decisione del giudice di primo grado che aveva dato torto ad una candidata – ha stabilito che si ha il diritto di escludere una persona da una selezione soltanto se un determinato requisito richiesto dal datore di lavoro è “essenziale e determinante” per lo svolgimento del lavoro offerto. Il caso esaminato (per info: http://goo.gl/pxvcQZ) riguardava una discriminazione per motivi di fede religiosa ma attenzione ……. anche i limiti di età negli annunci di lavoro sono soggetti a questa regola ! Ciò significa che un’azienda può escludere un candidato solo se il non superare una certa età (35, 40, 45 anni ecc.) è “essenziale e determinante” per svolgere lo specifico lavoro offerto.
Altra conferma giurisprudenziale viene da un caso sul quale si sono pronunciate prima la Corte di Giustizia UE e poi ad aprile 2021 la nostra Cassazione. I giudici hanno dato torto ad un lavoratore che chiedeva di essere reintegrato, ed hanno confermato la validità di un DPCM che fissa a 60 anni il limite fino al quale è possibile svolgere l’attività di pilota per i voli riguardanti la sicurezza nazionale. Ma così facendo, hanno confermato che in materia di lavoro i limiti di età sono ammessi soltanto per motivi specifici, obiettivi ed imprescindibili. Insomma, come Atdal Over 40 sostiene da sempre, i limiti di età sono l’eccezione, non la regola. Info al link https://bit.ly/3gCxJP8 (in inglese).
Il 24 novembre 2020 si è svolto l’incontro in videoconferenza organizzato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) con le Organizzazioni Sindacali e Datoriali per la sottoscrizione di un Protocollo di intesa finalizzato alla prevenzione e al contrasto delle discriminazioni in ambito lavorativo.
L’ambiente di lavoro è uno dei principali luoghi in cui possono concretizzarsi il riconoscimento delle pari opportunità, la valorizzazione delle differenze e delle competenze di tutti i lavoratori e le lavoratrici, l’effettiva e piena inclusione di tutte le persone indipendentemente dall’origine etnica o da altri fattori di discriminazione, anche con riferimento alla discriminazione multipla.
L’UNAR e le Organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie del protocollo intendono lavorare in sinergia per promuovere e diffondere una cultura di integrazione, di inclusione e di promozione sociale, anche mediante iniziative comuni di informazione, formazione e sensibilizzazione.
In attuazione del Protocollo di intesa sarà istituita una Cabina di regia nazionale ad hoc, coordinata dall’UNAR, di cui faranno parte tutti i soggetti firmatari, per raccordare gli interventi in materia di non discriminazione nell’ambiente lavorativo, diffondere la conoscenza delle buone prassi già realizzate a livello nazionale e territoriale e promuovere nelle diverse realtà produttive le pratiche di diversity inclusion, favorendo nel mercato del lavoro l’instaurarsi di un proficuo clima aziendale che tenga nell’opportuna considerazione le esigenze connesse con le specificità dei lavoratori e delle lavoratrici. L’ambiente di lavoro può diventare così un’occasione importante per lo sviluppo di politiche di azioni positive di contrasto alle discriminazioni e di promozione della persona.
Hanno sottoscritto il Protocollo di intesa:
- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR)
- Organizzazioni sindacali: CGIL – CISL – UIL – UGL
- Organizzazioni datoriali: CIA – CNA – COLDIRETTI – CONFAGRICOLTURA – CONFAPI – CONFARTIGIANATO –– CONFCOMMERCIO – CONFCOOPERATIVE – CONFESERCENTI –LEGACOOP – CONFINDUSTRIA
(fonti: www.unar.it – www.agens.it )
E’ stato pubblicato in Gazzetta il testo definitivo del «Decreto Semplificazioni» (Decreto-Legge 31 maggio 2021, n. 77 convertito con modifiche dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108). Importanti strumenti per il contrasto ad ogni forma di discriminazione, con particolare riguardo a quelle per età, genere e disabilità sono stati introdotti nella disciplina degli appalti finanziati con le risorse previste dal Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza e del Piano nazionale per gli investimenti complementari. L’art. 47 (cliccate qui per visualizzare il testo) prevede una serie di obblighi sia a carico delle aziende con più di 15 dipendenti che intendano partecipare ai bandi di gara, agli avvisi ed agli inviti della Pubblica Amministrazione, sia per le stazioni appaltanti. Queste ultime potranno, tra l’altro, prevedere nei propri bandi, come requisito premiale, l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo all’offerente che nei tre anni precedenti non risulti destinatario di accertamenti relativi ad atti o comportamenti discriminatori, e/o abbia adottato specifiche misure per promuovere le pari opportunità generazionali e di genere. Se le Pubbliche Amministrazioni appaltanti si avvarranno di tali disposizioni, le aziende “virtuose” saranno preferite nelle graduatorie di aggiudicazione rispetto a quelle che discriminano (inserendo ad esempio limiti di età negli annunci di ricerca del personale).
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