Mi riaffaccio sempre volentieri su questo sito e, nell’occasione, invio a chi legge i miei Auguri per l’anno appena iniziato.
Purtroppo gli anni passano, forse sarebbe meglio dire che volano, e lasciano dietro di noi avvenimenti importanti, non sempre felici ma che, comunque, hanno lasciato un segno, appartengono alla nostra storia. Lo stesso vale per le persone che abbiamo avuto occasione di incontrare, di conoscere e, spesso, di apprezzare, di arrivare a considerare amici.
Oggi vi parlo dell’Avvocato Mario Fezzi uno dei migliori (se non il migliore) specialisti di diritto del lavoro che per decenni ha difeso le ragioni dei lavoratori sulla piazza di Milano e non solo.
Presidente nazionale dell’Associazione dei Giuslavoristi Italiani dal 2002 al 2010, direttore di diverse riviste di diritto del lavoro (Lavoro 80 e DL, rivista critica di diritto del lavoro), socio fondatore di Wikilabour.it, Fezzi ha istruito centinaia di cause in difesa dei lavoratori ottenendo sentenze di portata storica a sfavore di aziende nazionali e multinazionali.
Ho incontrato Mario a metà degli anni ’70. Lavoravo da qualche anno presso una multinazionale americana ed ero rappresentante sindacale del settore impiegatizio. Ci trovammo subito in sintonia, Mario era una persona simpatica che trasmetteva empatia e sapeva cogliere immediatamente gli elementi essenziali del problema che gli si sottoponeva intuendo se vi fossero o meno gli estremi per aprire una vertenza. Non ricordo con precisione il numero di cause aperte col suo sostegno ma potrei dire che non furono meno di qualche decina e che si conclusero tutte vittoriosamente.
Ricordo però molto bene una causa particolare. In quegli anni era ancora in vigore la famosa ”Scala Mobile” in base alla quale periodicamente scattava il punto di contingenza concepito per determinare una rivalutazione dei salari indeboliti dall’inflazione. Per una delle tante stranezze di questo nostro Paese, il punto di contingenza non era uguale per tutti i lavoratori e, in particolare per i/le minorenni, valeva di meno.
Erano tempi in cui molti giovani, soprattutto ragazze, entravano nelle aziende attorno ai 16 anni, e si vedevano penalizzati da questo diverso trattamento. Nell’azienda in cui lavoravo il problema riguardava almeno una cinquantina di lavoratrici e lavoratori.
Considerando questa discriminazione in contrasto con la Costituzione proponemmo a Mario di avviare una causa per il suo superamento.
Fezzi in quegli anni era uno degli Avvocati che collaboravano con il sindacato FIM (Federazione Italiana Metalmeccanici) CISL e prospettò al sindacato questa nostra richiesta. Il sindacato si dimostrò freddo e sostanzialmente contrario all’azione.
Fezzi si assunse in prima persona la responsabilità di una causa di particolare valenza non solo per quanto riguardava la nostra azienda ma per la ricaduta che si sarebbe determinata a livello nazionale.
Per farla breve, vincemmo la causa. Lavoratrici e lavoratori della nostra azienda ricevettero un congruo contributo economico calcolato sul numero di anni durante i quali erano stati penalizzati ma, cosa più significativa, la sentenza determinò a livello nazionale l’equiparazione del punto di contingenza eliminando la discriminazione per età.
Ho ricordato questo aneddoto perché nella mente ho ancora presente i giorni e le ore trascorse con Mario a costruire le motivazioni a sostegno della nostra causa e l’entusiasmo con cui accogliemmo la sentenza.
Erano tempi diversi che oggi appaiono troppo lontani. Tempi in cui il Tribunale di Milano poteva contare su una compagine di Giudici del Lavoro competenti e attenti alle condizioni dei lavoratori. Tempi in cui non si pensava che tanti diritti conquistati con lotte e sacrifici avrebbero potuto essere, purtroppo, calpestati e cancellati negli anni a venire.
Mario Fezzi è stata una figura determinante nelle battaglie per la difesa e l’ampliamento dei diritti nei luoghi di lavoro, una persona che merita di essere ricordata dai tanti che, grazie al suo impegno, migliorarono le proprie condizioni di lavoro. Per quanto mi riguarda lo ricordo con profondo affetto, l‘affetto che si deve non solo ad un grande professionista ma anche ad un vero amico.
Mario ci ha lasciato lo scorso mese di dicembre.
Armando Rinaldi
Cliccando qui si può scaricare “Essere e dover essere” . In questo articolo, pubblicato nel 2022 dalla rivista Lavoro Diritti Europa, Mario Fezzi, ideatore e fondatore di Wikilabour, riflette sulla sua lunga esperienza di avvocato impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. (fonte: Wikilabour.it )
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