Assemblee associative 2014

140530 Convocazione Assemblea MILANO  per i soci domiciliati nelle Regioni del Centro-Nord (in seconda convocazione il giorno venerdì 30 maggio 2014 alle ore 21,00)

140604 Convocazione Assemblea ROMA per i soci domiciliati nelle Regioni del Centro-Sud (in seconda convocazione il giorno mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 18,00)

Regolamento interno per lo svolgimento delle assemblee 2014

 

read more

Articoli Correlati

Tags

Condividi

Newsletters associative per il centro sud

Newsletters associative per il centro sud

2018

Newsletter CS 2018 n.89

Newsletter CS 2018 n.88

Newsletter CS 2018 n.87

Newsletter CS 2018 n.86

2017

Newsletter CS 2017 n.85

Newsletter CS 2017 n.84

Newsletter CS 2017 n.83

Newsletter CS 2017 n.82

Newsletter CS 2017 n.81

Newsletter CS 2017 n.80

Newsletter CS 2017 n.79

Newsletter CS 2017 n.78

Newsletter CS 2017 n.77

Newsletter CS 2017 n.76

Newsletter CS 2017 n.75

Newsletter CS 2017 n.74

Newsletter CS 2017 n.73

Newsletter CS 2017 n.72

Newsletter CS 2017 n.71

Newsletter CS 2017 n.70

Newsletter CS 2017 n.69

Newsletter CS 2017 n.68

Newsletter CS 2017 n.67

2016

Newsletter CS 2016 n.66

Newsletter CS 2016 n.65

Newsletter CS 2016 n. 64

Newsletter CS 2016 n. 63

Newsletter CS 2016 n. 62

Newsletter CS 2016 n. 61

Newsletter CS 2016 n. 60

Newsletter CS 2016 n. 59

Newsletter CS 2016 n. 58

Newsletter CS 2016 n. 57

Newsletter CS 2016 n. 56

Newsletter CS 2016 n. 55

Newsletter CS 2016 n 54

Newsletter CS 2016 n 53

Newsletter CS 2016 n 52

Newsletter CS 2016 n 51

Newsletter CS 2016 n 50

Newsletter CS 2016 n 49

ANNO 2015

Newsletter CS 2015 n 48

Newsletter CS 2015 n 47

Newsletter CS 2015 n 46

Newsletter CS 2015 n 45

Newsletter CS 2015 n 44

Newsletter CS 2015 n 43

Newsletter CS 2015 n 42

Newsletter CS 2015 n 41

Newsletter CS 2015 n 40 

Newsletter CS 2015 n 39

Newsletter CS 2015 n 38

Newsletter CS 2015 n 37

Newsletter CS 2015 n 36

Newsletter CS 2015 n 35

Newsletter CS 2015 n 34

Newsletter CS 2015 n 33

Newsletter CS 2015 n 32

Newsletter CS 2015 n 31

Newsletter CS 2015 n 30

Newsletter CS 2015 n 29

Newsletter CS 2015 n 28

Newsletter CS 2015 n 27

Newsletter CS 2015 n 26

Newsletter CS 2015 n 25

Newsletter CS 2015 n 24

Newsletter CS 2015 n 23


 

 

ANNO 2014

Newsletter CS 2014 n 22

Newsletter CS 2014 n 21

Newsletter CS 2014 n 20

Newsletter CS 2014 n 19

Newsletter CS 2014 n 18

Newsletter CS 2014 n 17

Newsletter CS 2014 n 16

Newsletter CS 2014 n 15

Newsletter CS 2014 n 14

Newsletter CS 2014 n 13

Newsletter CS 2014 n 12

Newsletter CS2014 n 11

Newsletter CS 2014 n 10

Newsletter CS 2014 n 9

Newsletter CS 2014 n 8

Newsletter CS 2014 n 7

Newsletter CS 2014 n 6

Newsletter CS 2014 n 5

Newsletter CS 2014 n 4

Newsletter CS 2014 n 3

Newsletter CS 2014 n 2

Newsletter CS 2014 n 1

Newsletter CS 2014 Numero Zero

read more

Articoli Correlati

Tags

Condividi

La nuova vita dell’ex imprenditore

«Ora il mio ufficio è il marciapiede»

La storia di Enzo, otto ore al giorno davanti alla Rinascente: «Quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque»

L’orario d’ufficio se l’è scelto da solo, ma non si fa sconti: dalle 12 alle 20, pioggia o sole, inverno o primavera, Enzo «il guerriero» Prosperi è sul marciapiede della Rinascente. Un cuscino a righe infilato in una borsa di corda, uno zainetto nero di marca, la ciotola dell’acqua per i cani, un barattolo per le offerte: «Non faccio questo lavoro per i soldi – sorride -, ma per dimostrare dove può finire un imprenditore onesto».
Gli abiti un po’ consunti, ma eleganti. «Non ne compro da tempo, sono quelli che mi sono rimasti dalla vita precedente o che mi hanno regalato: ci tengo molto a vestire bene». La cravatta di seta, la camicia azzurra, la giacca che esibisce una griffe famosa. Direttamente dalla scrivania al lastrico. Un cartello plastificato, incollato a terra con lo scotch dichiara in stampatello: «Imprenditore rovinato dalla cattiva politica e dalla legge che non è uguale per tutti».

Per continuare leggi qui

read more

Articoli Correlati

Tags

Condividi

Intervista ad Armando Rinaldi sulla Federazione Disoccupati Over 40

Abbiamo incontrato Armando Rinaldi, socio fondatore Atdal over40. Ecco l’intervista.

Una federazione nazionale dei lavoratori over40.Come nasce quest’associazione?
Il progetto nasce dalla necessità di dare vita a un’organizzazione nazionale capace di riunire le tante realtà che da anni denunciano la condizione di uomini e donne privati del lavoro e del reddito.
Voglio puntualizzare che non vogliamo costituire un nuovo sindacato, ma ci siamo uniti per conquistare maggiore visibilità alle attività e per farci, ancora di più, ascoltare dai partiti e dalle istituzioni. Abbiamo unito tante realtà per conquistare maggiore pressione.

Le vostre proposte partono dalla necessità legislativa di ridefinire la qualifica di disoccupato.
Sì, esatto. Noi crediamo che l’attuale legislazione sulla disoccupazione sia inefficace e miope e che non intercetti la grande massa di nuovi disoccupati. In Italia esistono due grossi problemi.
Il primo consiste nel fatto che è riconosciuto ufficialmente disoccupato solo chi è iscritto alle liste dei Centri per l’impiego. Esiste, però, una grande massa di disoccupati che, per varie ragioni, non si iscrivono, risultando, quindi, inoccupati. Questo tipo di atteggiamento è, soprattutto, prevalente tra i colletti bianchi, impiegati e dirigenti, i quali sia perché non credono nelle funzioni dei Centri per l’impiego, sia per ragioni psicologiche, decidono di non iscriversi. Questa tendenza aumenta più è alta la qualifica di un ex-lavoratore.
Il secondo problema è dato dal fatto che spesso è difficile per un disoccupato attingere al sistema di tutela al reddito. La disciplina a riguardo è complicata e intricata e non è semplice a livello legislativo rientrare nei requisiti necessari per accedere ai sussidi».

All’interno del vostro programma d’interventi legislativi, spicca la riforma alla disciplina sul sussidio di disoccupazione. Che cosa prevede la vostra proposta?
A nostro avviso il punto fondamentale deve essere l’estensione, anche in Italia, del reddito di cittadinanza che esiste in tutta Europa. La nostra proposta di riforma è, appunto, quella d’istituire una forma di sostengo universale e generalizzato al reddito che dia aiuto alla persone a prescindere dall’occupazione. La nostra idea nasce dall’osservazione di un’esigenza reale e impellente delle persone: disporre di un reddito che garantisca una vita dignitosa. Crediamo, inoltre, che sia necessario rivedere gli strumenti di ammortizzazione sociale, quali la cassa integrazione e mobilità.

Quali sono i progetti per la ri-qualificazione professionale e le misure per la ricollocazione che proponete?
Noi partiamo da questa premessa: nel nostro paese esiste una reale carenza di offerta di lavoro aggravata dal fatto che la maggior parte delle aziende italiane sono medio-piccole e hanno scarse possibilità di investire. A questo punto, quello che noi proponiamo è una serie ridefinizione istituzionale di quelle associazioni che offrono formazione e riqualificazione: a oggi ci sono troppi enti che propongono progetti del tutto distaccati dalla reale richiesta di lavoro. Noi vorremo che si ridefinissero le istituzioni addette alla ricerca del lavoro in modo che rimangano attive soloquelle serie che siano sul territorio e che conoscano, davvero, le necessità del mercato del lavoro.

Crede che esista una sorta di battaglia generazionale tra i disoccupati junior e quelli over40?
Credo che sia una battaglia fittizia alimentata dalla politica e dai media. Disoccupati senior contro junior, lavoratori pubblici contro privati, uomini contro donne, sono solo mosse strategiche studiate per dividere e per colpire ancora di più. Dividi et impera. Il problema della disoccupazione riguarda tutti e sono necessarie più che mai misure generalizzate.

Per concludere, quale crede sia la riforma alle leggi sul lavoro più urgente?
Sostegno al reddito. Sono fermamente convinto che occorrano importanti interventi sul sistema economico. Sono allineato con le proposte e le idee di Marco Revelli e sono molto pessimista sul futuro dell’Italia; credo che dobbiamo ripartire ricostruendo il sistema industriale.

 Fonte http://www.altraeta.it/disoccupati-over40-a-torino-nasce-una-federazione/

 

read more

Articoli Correlati

Tags

Condividi

Perdersi a 40 anni Gli “altri” disoccupati

Non c’è solo la disoccupazione giovanile. Non c’è solo il dramma dei figli della Grande Crisi “a spasso”. Non ci sono solo i cassintegrati che escono in anticipo dal mercato del lavoro. Oggi, in Italia, esiste anche un’altra emergenza occupazionale – forse più “nascosta”, ma grave almeno quanto le altre – ed è quella che riguarda uomini e donne tra i 40 e i 55 anni. Potremmo chiamarli gli «altri Neet».I «Not in education, employment or training» vengono considerati quei ragazzi che né studiano né lavorano. La definizione, però, si può riadattare bene alla categoria degli over 40: né più giovani per ricollocarsi né abbastanza vecchi per la pensione. Non ci sono dati ufficiali per contare con precisione i disoccupati di questa fascia d’età, ma le stime calcolano circa un milione e mezzo di cittadini. Vivono senza sussidi. A zero euro al mese. Si sentono dimenticati, inascoltati, inoperosi, inutili.

Per tutelare questi ex lavoratori maturi sono nate sul territorio molte associazioni. Le principali sono Atdal e Lavoro over 40. A queste si sono aggiunte negli ultimi anni una serie di realtà locali come Alp in Piemonte, la Over 40&50 Reset a Certosa di Pavia e due piccoli centri a Rimini e in provincia di Pesaro. Ora, quasi tutte queste organizzazioni di volontari hanno deciso di creare una federazione unica. «C’è stato un primo incontro a fine 2013 e in linea di massima siamo d’accordo – confermano i responsabili delle onlus –. Vogliamo partire già entro febbraio».

L’obiettivo è quello di far valere, con maggiore incisività, i diritti degli ultraquarantenni di fronte alle istituzioni.  La politica, infatti, finora si è disinteressata del problema. «Si studiano incentivi per assumere gli under 35, oppure gli over 55. Chi si trova in mezzo, invece, viene ingiustamente discriminato», evidenzia Stefano Giusti, ex presidente e oggi consigliere di Atdal over 40.

Eppure si tratta di vite in bilico. Persone di una generazione a cui è stata troncata improvvisamente la carriera. Spesso, poi, c’è da considerare anche “l’indotto”. In molti casi, infatti, i disoccupati sono papà e mamme che si ritrovano a dover mantenere uno o più figli in età scolastica o (peggio ancora) a loro volta senza lavoro. Come nel caso di Domenico Tardi, 55 anni, che fino a marzo scorso era “quadro” in una sede romana di una multinazionale dell’automotive e poteva contare su uno stipendio da 2.500 euro.

«Un bel giorno è arrivata la lettera di licenziamento, la filiale ha chiuso e sono stato messo alla porta – racconta –. Ho due figli di 29 e 24 anni, entrambi senza un impiego. Con mia moglie stiamo intaccando tutti i nostri risparmi. Quanto può durare? Tra poco tempo non avremo più i soldi neanche per mangiare».

Chi ha già finito da un pezzo i 20mila euro accumulati in passato è, invece, Ursula Liquadri, 47 anni. La donna da quattro mesi si è trasferita da un Comune del Foggiano a Torino, nel disperato tentativo di trovare un’occupazione. Finora non si è mosso nulla. «Sono ospite da una zia ottantenne che mi mantiene. È umiliante alla mia età – dice –. Dopo anni di contratti a progetto, non percepisco un euro dal 2009. Ho un diploma da geometra, ma farei la collaboratrice domestica o la baby sitter pur di guadagnarmi da vivere da sola».

Quindi, l’opinione comune secondo cui questi lavoratori non sarebbero disposti ad accettare un impiego più umile rispetto a quello precedente non è confermata dalla realtà. «È una leggenda metropolitana – aggiunge Giusti –. Ci sono laureati over 40 pronti a fare i commessi o i camerieri». Alcuni degli 800 iscritti all’Alp di Torino, ad esempio, la scorsa settimana hanno pulito i marciapiedi di un quadrilatero della città. Gratis. «La prossima settimana toccherà a un’altra zona – afferma il presidente Calogero Suriano –. È un’iniziativa nata per attirare l’attenzione e far capire che alla nostra età possiamo ancora svolgere alcune mansioni ed essere pagati».

Si accetta qualunque tipo di offerta. Marco, 53 anni, dottore in Lettere, non ha esitato a dire sì a un lavoretto temporaneo come guardiano per pochi euro l’ora.
Nelle ultime settimane alcuni partiti si stanno interrogando sull’eventualità di introdurre un reddito minimo garantito per tutta la platea di disoccupati. «Servono, però, politiche attive e di sviluppo per fornire formazione e opportunità anche a chi non è più giovane», sostiene Stefano Tassinari, responsabile Lavoro delle Acli.

In attesa di interventi incisivi a livello nazionale, sul territorio si cerca di fare il possibile. «Nel nostro piccolo proviamo a mettere in contatto domanda e offerta – spiega Marco Zanella, presidente di Over 40&50 Reset –. È durissima, ma ogni tanto si ottengono buoni risultati».

Da poche settimane, inoltre, nel Lazio si è conclusa l’iniziativa «Labirintus», finanziata dalla Regione e promossa da Atdal e Fondazione Don Luigi Liegro. Attraverso il progetto, 54 disoccupati di lungo periodo hanno avuto l’opportunità di seguire un percorso di supporto psicologico e operativo per favorire il reinserimento lavorativo. Cinque partecipanti sono già riusciti in questa impresa. Altri due hanno avviato attività di autoimpiego. Numeri piccoli, per carità. Ma che possono aiutare tutti gli altri a non perdere la speranza.

Luca Mazza  da Avvenire

read more

Articoli Correlati

Tags

Condividi